Nella comunicazione non verbale, un aspetto che acquisisce sempre più importanza, è la prossemica.

Del concetto di prossemica ne ho già accennato in Linguaggio del Corpo e Empatia e intelligenza emotiva.

La distanza che si tiene con la persona con cui si parla può influenzare positivamente o negativamente la mia comunicazione.

Comunicazione e prossemica

Il mentalista è prima di tutto un uomo di spettacolo e lo spettacolo non è altro che una forma di comunicazione. 

La comunicazione ci permette di entrare in relazione con l’altro.

Per questo motivo quando la comunicazione inizia a diventare difficile ne risente la relazione e di conseguenza il proprio benessere psicologico e questo non solo per chi fa spettacolo, ma anche nel lavoro e nella vita privata di tutti noi.

Può succedere infatti di relazionarsi con altre persone e non venir capiti. Il problema è che a volte ci concentriamo su quello che stiamo dicendo e ci dimentichiamo di come stiamo comunicando.

Vi è sicuramente capitato, parlando con qualcuno, di avere l’esigenza di allontanarci un po’. Se questo disagio dipende dal fatto che ci troviamo con persone estranee a distanza troppo ravvicinata, come accade in autobus o in coda allo sportello, stiamo vivendo un problema di prossemica.

Prossemica Definizione

La prossemica è quel campo di studi che si occupa della percezione, dell’uso e dell’organizzazione dello spazio. Essa consiste nello studio dei movimenti dell’individuo nell’ambiente fisico, del livello di contatto fisico o della distanza che tende a stabilire tra sé e gli altri.

Prossemica significato

Possiamo semplificare affermando che la prossemica è quella disciplina in psicologia che studia gesti, comportamento e, soprattutto, lo spazio e le distanze all’interno della comunicazione tra persone. 

Il termine prossemico è stato coniato dall’antropologo americano Edward T. Hall nel 1963.

Distanza prossemica

Hall, riprendendo gli studi di Konrad Lorenz, ha teorizzato che ogni essere vivente si muove nello spazio, occupando una delle quattro possibili zone, che formano la distanza interpersonale, rappresentate da cerchi concentrici immaginari.

Queste quattro zone, che definiscono lo spazio prossemico, prendono il nome di intima, personale, sociale e pubblica.

Conoscere queste distanze è di fondamentale importanza perché il mancato rispetto di queste zone crea immediatamente reazioni negative, per quanto inconsce, che possono influenzare sfavorevolmente la nostra comunicazione e, se protratte, la nostra vita in generale.

Ci sentiamo tranquilli e nella nostra zona di comfort fino a quando quando queste distanze non vengono violate.

Vediamo in dettaglio queste quattro zone del “prossemico significato“.

La zona intima

prossemica zona intima

La distanza intima, intesa come la distanza propria dei rapporti stretti, di intimità, entro la quale, rispetto all’altra persona, si attivano l’apparato tattile e olfattivo, data la stretta vicinanza. A questa distanza si usa parlare sottovoce o addirittura bisbigliare.

La zona intima è quella che si estende fino al punto raggiunto dal nostro braccio allungato, tenendo il gomito a contatto con il nostro corpo.

La zona personale

prossemica zona personale

La distanza personale è intesa come l’area che circonda in maniera costante il nostro corpo, una sorta di bolla spaziale personale. È la distanza propria delle relazioni tra amici; una distanza in cui ci si trova abbastanza vicini tanto da potersi toccare, ma non tanto da attivare in modo totale l’apparato olfattivo.

E’ la zona che si estende fino al punto in cui arriva il nostro braccio teso. Due persone che si stringono la mano si trovano proprio in quest’area.

La zona sociale

Prossemica zona sociale

E’ la distanza che intercorre nelle relazioni formali e impersonali, entro la quale l’individuo ha libertà di movimento. In questa distanza non è permesso il contatto fisico, ma vengono attivati solo gli apparati visivo e uditivo; anzi è utilizzata per isolare o schermare reciprocamente gli individui.

In questa zona non è più possibile il contatto fisico ma la nostra voce si percepisce ancora chiaramente. E’ l’area in cui ci troviamo in tutte quelle situazioni formali con un’altra persona dietro ad una scrivania o ad un bancone di un’attività commerciale.

Risulta essere circa il doppio della distanza personale.

La zona pubblica

Infine la distanza pubblica è la distanza tipica delle situazioni pubbliche durante le quali si verifica un’enfatizzazione dei movimenti e un’intensità elevata della voce; è una situazione in cui spesso mi trovo durante i miei spettacoli in teatro dove sono costretto ad utilizzare un microfono per farmi sentire e utilizzando al massimo la gestualità e la mimica affinché il pubblico percepisca, nonostante appunto la distanza, le espressioni del volto e le loro parole.

Comunicazione prossemica

Tutti noi abbiamo la preferenza di una di queste quattro zone. C’è che si sente a suo agio solo a stretto contatto con l’altra persona e chi, per contro, ho bisogno di più spazio per poter comunicare.

In linea generale possiamo dire che in base a quanto il nostro interlocutore si avvicina a noi, sarà facile capire se vuole mantenere le distanze o creare un contatto più o meno intimo e personale.

Sarà facile capire qual è la sua zona preferenziale. Basterà chiedergli di avvicinarsi e, lì dove si fermerà quello sarà il suo spazio prossemico.

Hall prossemica

Edward T. Hall, nel corso degli anni, ha anche notato anche alcune eccezioni.

Per esempio, le persone che si somigliano utilizzeranno uno spazio più corto: le distanze fra individui di età simile sono minori di quelle che si stabiliscono fra individui di età diverse. Lo stesso avviene fra persone che hanno lo stesso status sociale, economico, culturale, ecc.

Non tutti, comunque, manteniamo le stesse distanze a parità d’età e di sesso. Le ricerche hanno dimostrato che anche i fattori di personalità giocano un ruolo importante. Individui ansiosi o introversi, ad esempio, mantengono distanze personali maggiori rispetto ad individui non ansiosi o estroversi. Coloro che hanno un’alta autostima, tendono a rapportarsi con gli altri a minore distanza rispetto a persone che hanno una bassa autostima.

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Domande e Risposte

A cosa serve la prossemica?

La prossemica è fondamentale per influenzare le persone con cui interagiamo. Rispettare la giusta distanza interpersonale ci permette di comunicare meglio; ma non solo, osservare come gli altri utilizzano lo spazio prossemico ci fa conoscere che tipo di interlocutore abbiamo davanti.

Come può essere la prossemica?

La prossemica è lo studio dello spazio che sussiste tra noi e gli altri. Il nostro comportamento comunicativo sarà diverso se l’altro è a stretto contatto fisico con noi (distanza intima), se si è tra amici (distanza personale) o se si è tra estranei (distanza pubblica).

Chi ha parlato di prossemica?

La prossemica è la disciplina creata dall’antropologo Edward Hall che lui stesso la definisce “lo studio di come l’uomo struttura inconsciamente i microspazi – le distanze tra gli uomini mentre conducono le transizioni quotidiane, l’organizzazione dello spazio nella propria casa e negli altri edifici e infine la struttura della città”

Cos’è la prossemica nella comunicazione?

Lo spazio prossemico o bolla prossemica è lo spazio che ci separa dagli altri. Una comunicazione vincente deve tenere conto anche della distanza che avrà il nostro interlocutore da noi perché tale distanza identificherà il tipo di relazione che quella persona vuole avere con noi.

Cosa si intende per lo spazio vitale o prossemico?

Spazio vitale e spazio prossemico possono essere visti come sinonimi e rappresentano quello spazio che ci fa sentire a nostro agio nelle relazioni sociali. Se qualcuno tende a violare questo spazio ci sentiamo subito in pericolo e qualsiasi tipo di comunicazione non potrà che essere negativa.

Conclusioni

Come sempre la teoria è abbastanza semplice ma solo tanta pratica ci permetterà di relazionarci e comunicare nel migliore dei modi.

Riguardo la prossemica, il mio consiglio è cercare di non sconfinare in un’area troppo intima (come quella personale e pubblica) finché non sia chiaro che anche il nostro interlocutore ne abbia piacere.

Per chi, come me, si trova a dover accedere alla zona intima – come nel caso della magia da close-up (micromagia), è sempre consigliato di procedere con estrema cautela per non invadere la zona dello spettatore.

E in questo periodo di pandemia in cui il distanziamento sociale è diventato obbligatorio perché fonte di rischio, il concetto prossemico diventa ancora più importante per ogni tipo di relazione.

In tutti i casi ricordiamoci che una buona comunicazione è la base per una vita personale e professionale di successo!

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