La domanda è molto semplice: sei soddisfatta della tua vita?

Viviamo in un’epoca in cui tutto è veloce, siamo sempre di corsa, non abbiamo più tempo per noi e per le cose che ci piacciono e soprattutto non abbiamo più tempo per pensare.

Quest’ultima affermazione potrebbe sembrare un po’ forte eppure ti chiedo, quand’è stata l’ultima volta che sei riuscita a stare da sola, in silenzio e senza distrazioni e sei riuscita a pensare e meditare su di te e sulla tua vita?

Siamo talmente inglobati in questa frenesia post moderna che anche quando ne avremmo la possibilità preferiamo occupare la nostra mente con altre cose. Così la mattina ci svegliamo e, visto che il silenzio non ci piace, accendiamo la TV per le ultime notizie, durante pranzo e cena preferiamo rilassarci guardando i Social sul telefonino, mentre guidiamo l’auto o mentre facciamo jogging preferiamo ascoltare la musica e la sera Netflix la fa da padrone.

E allora quando troviamo il tempo per pensare veramente a noi stessi? Siamo così abituati a correre, gli anni passano e arriviamo ad un punto della nostra vita che ci sentiamo insoddisfatti. La vita corre anch’essa, gli anni passano e tutti i nostri sogni finiscono in fondo al cassetto.

E allora ti chiedo di fermarti un attimo, solo trenta secondi e poniti questa domanda: sono soddisfatta della mia vita? Sto vivendo una vita degna di essere vissuta?

Ikigai: trovare il senso della vita ed essere felici

Ikigai

Chi mi conosce sa che sono uno studioso di Arti Marziali Giapponesi e mi reco in Giappone almeno una volta l’anno.

C’è un antico concetto giapponese legato al senso della vita, chiamato Ikigai. Secondo la cultura tradizionale nipponica scoprire il proprio Ikigai è fondamentale per riuscire a vivere una vita degna di essere vissuta, appagante e piena di soddisfazioni.

L’ikigai (生き甲斐?) (iki-vivere, gai-ragione) è l’equivalente giapponese di espressioni italiane quali “ragione di vita”, “ragion d’essere”. La parola si riferisce ad avere uno scopo nella propria vita, ciò che rende la vita degna di essere vissuta, la persona compie azioni volontarie e spontanee per dare un senso alla vita stessa.

Tuttavia trovare una ragione d’essere non è semplice e implica la capacità di ascoltarsi profondamente e di capire qual è la nostra vera vocazione, al di là della vita di tutti i giorni e degli obblighi che siamo tenuti a rispettare.

Ma noi non siamo giapponesi e seguiamo ciò che la società ci suggerisce (studiare, laurearsi, trovare un lavoro serio, mettere da parte un po’ di soldi, sposarsi, fare figli, ecc.) senza mai chiederci se questo è quello che vogliamo.

Conoscere noi stessi per trovare la felicità

Non siamo fatti per vivere di cibo a domicilio, la natura ha previsto che facessimo un certo sforzo per procurarci da mangiare e che imparassimo anche a sopportare periodi di digiuno. Siamo qui per sviluppare forza muscolare, per affrontare gli imprevisti, per consumare pasti in compagnia, per conservare un certo senso di eroismo, per pensare al bene altrui oltre che al nostro. Abbiamo bisogno di confusione, causalità, incertezze e avventure: tutti quegli ingredienti che rendono la vita degna di essere vissuta, rispetto a quella strutturata, super organizzata e falsa che pretendiamo di pianificare.

Siamo inondati, quotidianamente da messaggi promozionali che vogliono farci credere che la felicità derivi dall’ottenere una promozione, comprare una nuova casa, un’auto di lusso o dimostrare dieci anni di meno grazie ad una crema rigenerante.

Studi scientifici hanno però dimostrato che tutto ciò non corrisponde a verità. Una volta raggiunto uno di questi obiettivi, sentiremo comunque la voglia e l’esigenza di qualcosa di meglio. Tecnicamente questo fenomeno viene definito adattamento edonico (o tapis roulant edonico) proprio perché, trascorso un breve periodo di euforia iniziale, si ritorna allo stadio di insoddisfazione precedente, e ci si rimette a correre (da qui il nome tapis roulant) alla ricerca di qualcosa di nuovo.

Gli stessi studi dimostrano anche che serve ben altro in grado di aumentare la nostra gioia e la nostra felicità.

La vita è un viaggio

Per essere felici, di quella felicità duratura e non effimera, è necessario che riusciamo a provare gioia durante il percorso verso quella destinazione che noi consideriamo preziosa.

Quindi la felicità non è (solo) arrivare in cima alla montagna, ma il percorso in direzione di quella vetta.

In conclusione il mio consiglio di oggi è trovare il tempo per pensare, meditare e riflettere sulla propria vita e godere, giorno dopo giorno, delle cose che ci piacciono.

Se poi riuscissimo a fare delle nostre passioni anche il nostro lavoro – come fortunatamente è accaduto alla mia vita – avremmo forse fatto bingo e trovato il nostro Ikigai.

Una vita degna di essere vissuta

Ricorda che l’emozione della felicità è quella che tra tutte è in grado di accendere ed illuminare ogni parte del corpo.

A proposito, sapete come il linguaggio del corpo esprime la felicità? E qual è i linguaggio del corpo delle persone innamorate?

Vabbé di questo e di altro ne parleremo prossimamente. Stay tuned 😉

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