Comunicazione non verbale
Ho già spiegato cos’è la comunicazione non verbale nel mio precedente articolo sul linguaggio del corpo.
Abbiamo visto come la comunicazione non verbale è uno dei tre componenti della comunicazione ed è quella legata a corpo e mimica facciale.
In pratica si parla di comunicazione non verbale quando il messaggio che “comunichiamo” arriva dal nostro corpo e non dalle parole.
Non è importante se parliamo con una sola persona o ad un’intera platea, tutto ciò che viene recepito attraverso i nostri gesti, il nostro corpo, la postura, l’espressione del viso, dal nostro abbigliamento, tutto questo rientra appunto nella comunicazione corporea o non verbale.
Se al linguaggio del corpo aggiungiamo anche aspetti quali la qualità della voce, il modo di parlare e caratteristiche come ritmo e intonazione – escludendo solo più le parole pronunciate – allora si parlerà più in generale di segnali non verbali.
Perché è così importante il linguaggio non verbale
Pensiamo a ciò che capita a noi stessi. Quando qualcuno ci parla facciamo attenzione ovviamente alle parole pronunciate dal nostro interlocutore ma il giudizio che ci facciamo deriva più dai segnali non verbali che dalle parole.
E ciò avviene in automatico senza che ce ne rendiamo conto. I linguaggi non verbali sono una forma di comunicazione molto potente che avviene a livello inconscio e che sarebbe un gravissimo sbaglio ignorare o sottovalutare.
Tutto chiaro fin qui? Certo che è chiaro – starete pensando – tutte cose già conosciute!
E’ vero sono concetti che anche chi non ha mai studiato comunicazione avrà sentito almeno una volta. Ma allora una domanda sorge spontanea:
perché quando siamo noi a parlare, soprattutto in situazioni di una certa importanza, prestiamo attenzione alle parole che diciamo e non facciamo minimamente caso alla nostra di comunicazione non verbale?!?
E già, perché i messaggi non verbali valgono anche quando siamo noi a parlare.
Quando ci giudicano timido, vivace, introverso, estroverso o non ci credono non è certo per quello che abbiamo detto ma per come lo abbiamo detto con il linguaggio nn verbale.
Tutto ciò è ancora più vero quando si è in tensione come durante un esame, un colloquio di lavoro o durante la gestione di una trattativa importante.
Comunicazione non verbale: gli errori da evitare
Ecco 7 classici errori della comunicazione non verbale da evitare. Leggi, studia e prova ad analizzare te stesso durante le tue prossime comunicazioni. Sei soggetto anche tu a questi atteggiamenti del linguaggio del corpo?
Lo sguardo
Il 67% delle persone durante un colloquio di lavoro non stabilisce un contatto oculare con l’intervistatore.
Guardare l’altro negli occhi durante una conversazione è indice di rispetto e interesse in ciò che gli altri dicono.
Questo non vuol dire che bisogna fissare l’altro per tutta la durata della conversazione, appariremo troppo sicuri di noi stessi (dimostrando un complesso di superiorità) e si otterebbe l’effetto contrario facendo sentire l’altra persona a disagio.
Per contro guardare poco il nostro interlocutore può significare insicurezza, timidezza o peggio ancora poco interesse.
Tenere in modo costante e frenquentemente il contatto oculare, soprattuto mentre è l’altra persona a parlare, è la soluzione migliore e indica un ascolto attivo e interessato.
Il sorriso
Il 47% delle persone, durante un colloquio di lavoro, non sorride mai.
Eppure sappiamo bene che le persone che sorridono sono percepite in maniera più positiva rispetto a quelle che non sorridono.
Sorridere ha un’influenza positiva sia sulla percezione che gli altri hanno di noi, sia per noi stessi visto che quando sorridiamo il nostro cervello rilascia endorfine e questo ci fa sentire bene.
La postura
Il 33% delle persone durante un colloquio ha una cattiva postura.
Stare dritti indica disponibilità, attenzione, presenza di spirito. Questo non vuol dire che bisogna essere impettiti, il segreto è cercare di essere il più rilassati possibile ma senza curvare le spalle e il busto.
La stretta di mano
Il 26% delle persone hanno una stretta di mano debole.
Nell’ambito della comunicazione non verbale, un ruolo importante è rivestito dalle strette di mano. Tutti noi abbiamo avute esperienze diverse; ci saranno state volte in cui la stretta di mano è stata talmente forte da farci male, altre volte avvolgente e altre invece debole con la mano molle.
Quest’ultima indica quasi sempre debolezza e lascia subito una cattiva impressione.
Giocare con i capelli
Il 21% gioca con i capelli o si tocca nervosamente il viso.
Toccarsi nervosamente i capelli, attorcigliarseli attorno alle dita, può essere un segno di tensione, di interesse oppure semplicemente di noia.
Dipende dalla situazione ma il più delle volte viene interpretato – soprattutto nelle comunicazioni formali – come insicurezza e nervosismo. Meglio evitare.
Incrociare le braccia
Il 21% incrocia le braccia sul petto durante l’ascolto.
Anche se a volte incrociamo le braccia solo perché ci risulta essere una posizione comoda, l’impressione che si da è di chiusura come se applicassimo uno scudo difensivo tra noi e il nostro interlocutore.
Meglio tenere le braccia naturalmente lungo i fianchi.
Gesticolare velocemente
Il 9% usa troppo spesso gesticolare con le mani.
Gesticolare con le mani può essere per alcuni un’arte. Noi italiani siamo famosi nel mondo per il nostro gesticolare.
Ma ogni gesto deve avere un suo significato e deve rafforzare visivamente ciò che stiamo dicendo a parole.
Agitare di continuo e velocemente le mani mentre si parla indica insicurezza e nervosismo.
Comunicazione e Linguaggio non verbale, conclusione
Tutti comunichiamo e la comunicazione è sempre un processo a due vie.
Si comunica con i propri dipendenti con clienti e fornitori, con i selezionatori ad un colloquio di lavoro, con i propri genitori, con il partner.
Un linguaggio non verbale corretto e consapevole potrebbe portare ad un’assunzione, ad una promozione, ad un successo personale e in tutti i casi a vivere una vita migliore.
Quindi la prossima volta che affronti una comunicazione importante preparati e ricorda di curare non tanto quello che dici ma come lo dici e di evitare gli errori di cui sopra.
In bocca al lupo.
Comunicazione non verbale e Crescita Personale
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